L’ambiente seminterrato della Chiesa dell’Annunziata di Picerno era probabilmente la cripta del tempio originario risalente al XIV sec.. Esso rappresenta, per le trasformazioni subite e i dipinti che ne ricoprono la volta e le pareti, una testimonianza storico-artistica di straordinario interesse.
Il 16 dicembre 1857 un violento terremoto sconvolse la Basilicata causando lutti e distruzione. Nel comune di Picerno causò 26 morti, numerosi feriti e il crollo di molti edifici. Tra questi la chiesa di San Leonardo con l’annesso cimitero, perciò la cripta della chiesa dell’Annunziata, che non aveva subito danni rilevanti, fu utilizzata per la sepoltura delle vittime.
La riscoperta
Il locale fu inaccessibile fino al 1974 quando fu riaperto per effettuare lavori di risanamento, eseguiti per riparare i danni causati all’edificio da infiltrazioni di acqua piovana e umidità dal terreno. In quell’occasione si scoprì che l’interno era completamente affrescato con due cicli sovrapposti di dipinti , rispettivamente della seconda metà del XV e della prima metà del XVI sec.
Fino ad allora non esisteva alcuna documentazione relativa alle pitture le quali ricorrevano nel racconto degli anziani.
Il restauro
Alla straordinaria scoperta seguì un’indagine sull’immobile da parte della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Basilicata. In considerazione dei gravi problemi statici rilevati la Soprintendenza predispose e realizzò un progetto di consolidamento strutturale dell”intero edificio (1979 – 1984). Il restauro degli affreschi fu, invece, eseguito dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata. I dipinti della volta furono rimossi con la tecnica dello “strappo” per consentire il consolidamento del supporto murario e furono restaurati in laboratorio. Invece per quelli dell’andito d’ingresso e sulle pareti il restauro avvenne in loco.
L’ultimo intervento di restauro si concluse nell’ottobre 2007. Ha riguardato l’ulteriore consolidamento degli intonaci affrescati, il fissaggio del colore e la pulitura delle superfici pittoriche.
Struttura della cripta
La cripta ha dimensioni contenute ed è a pianta rettangolare. E’ coperta da una volta a crociera sulle cui vele, suddivise in otto settori, sono raffigurati in ordine alternato i quattro Evangelisti e quattro Dottori della Chiesa.
Nell’intradosso del vano d’ingresso sono raffigurati la Colomba dello Spirito Santo e San Giovanni Battista. Sulla
parete di controfacciata due figure poste in piedi danno inizio alla sequenza di santi che prosegue sulla parete adiacente, dove nella composizione pittorica è compresa una feritoia per l’areazione.
I personaggi rappresentati
I personaggi rappresentati non sono stati esattamente identificati. Tuttavia per alcune figure si notano elementi iconografici, come la croce patriarcale a doppia traversa, spesso impiegata come insegna papale, e il bastone, insieme al cappello a falde larghe sul quale spicca la conchiglia del pellegrino, che fanno pensare rispettivamente agli apostoli Pietro e Giacomo.
Sulla parete di fondo è presente una figura in abiti monastici, il frammento di un’altra che indossa una ricca veste. Sulla destra è presente un personaggio femminile con una corona e dai lunghi capelli sciolti sulle spalle. Le figure sono inserite in una cornice rettangolare sotto la quale è dipinto un tendaggio.
Sulla parete destra due figure sono rappresentate sedute su scanni, mentre a destra della finestra due santi riprendono la sequenza rappresentata sulla parete di fronte. E’ rimasta solo la parte superiore delle figure ma questa è la zona dove meglio si legge la sovrapposizione dei due cicli di affreschi. In quello precedente sono raffigurati personaggi in abiti monastici.
