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I Sassi di Matera

by in4dcen8

I Sassi, la parte antica della città di Matera, sono due, Sasso Caveoso e Sasso Barisano, formati da edifici e architetture rupestri scavati nella roccia della Murgia materana, sviluppati sui pendii del torrente Gravina e abitati fin dalla preistoria. Insieme al rione Civita, costruito sullo sperone che separa i due Sassi,

I Sassi di Matera – foto di Alfredo Valente

costituiscono un’intera città scavata nella roccia calcarenitica, un sistema abitativo articolato e complesso., Strutture edificate, eleganti ed articolate si alternano a labirinti sotterranei e a meandri cavernosi, creando un paesaggio di grande effetto.

Patrimonio mondiale dell’UNESCO
Nel 1993 sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità UNESCO, da cui sono stati definiti un paesaggio culturale. L’iscrizione è stata motivata dal fatto che essi rappresentano un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare nelle caverne fino all’epoca moderna.
Matera è tra le più antiche città al mondo; i primi insediamenti risalgono ad un’epoca da collocarsi tra il paleolitico e il neolitico. Molte delle case scavate sono state vissute senza interruzione fin dall’età del bronzo. La prima definizione di Sasso come rione pietroso abitato risale ad un documento del 1204. Diversi sono i popoli e le culture che si sono susseguiti nel corso dei secoli.

L’habitat rupestre

Il sovrapporsi di diverse fasi di trasformazioni urbane ha creato nel corso dei secoli uno scenario urbano di grande bellezza. Un tempo erano il cuore della civiltà contadina ma oggi, dopo ampie ristrutturazioni, i Sassi rivivono e lasciano stupefatti per il loro fascino.

I due grandi rioni, Sasso Caveoso e Sasso Barisano, sono divisi al centro dal colle della Civita, l’insediamento più antico dell’abitato materano, cuore della urbanizzazione medioevale.
Gli antichi rioni di Matera sono uno dei più importanti esempi al mondo di habitat rupestre, dove le architetture costruite si fondono e si integrano con le architetture scavate. I Sassi di Matera non sono grotte naturali ma ambienti scavati dall’uomo, grazie alla presenza di una roccia facile da lavorare, la calcarenite, e destinati a diversi usi e funzioni.

Il Sasso Caveoso

Il Sasso Caveoso deriverebbe il suo nome dal latino “cavea” nel significato di “cavità, grotta”, perché più scavato rispetto al Barisano, dove le case “edificate” sono assai più numerose, andando a coprire le grotte sottostanti. Altra ipotesi è che il nome deriverebbe dall’orientamento del Rione, rivolto verso sud, in direzione di Montescaglioso (dal latino Mons Caveosus).
E’ caratterizzato da abitazioni scavate all’interno del tufo, costruite l’una sopra l’altra.
Con il materiale scavato si realizzava la parte anteriore dell’abitazione, in modo da chiudere la “grotta”, perciò si parla di casa-grotta”.

I Sassi di Matera – foto di Alfredo Valente

La disposizione di queste abitazioni ricorda la cavea di un teatro, con le case grotte che scendono a gradoni verso la gravina. In origine la zona è poco abitata rispetto alla Civita e al Sasso Barisano ma inizia a popolarsi in seguito a un forte flusso migratorio di popolazioni balcaniche nel corso del Cinquecento.

Il Sasso Barisano
Il nome del Sasso Barisano secondo alcuni deriverebbe dall’orientamento del rione in direzione nord-ovest, verso la città di Bari. In questo rione le parti scavate sono meno evidenti rispetto al Sasso Caveoso, perché nascoste alla vista da quelle costruite. Vi sono, però, ampie zone scavate anche qui. Il Sasso Barisano è’ stato ristrutturato quasi completamente e ora ospita strutture ristorative e alberghiere e diverse attrattive turistiche come i Sassi in miniatura e il Museo della civiltà contadina.

Visita delle Case-grotta
E’ possibile visitare diverse “case-grotta” in cui sono ricostruite le dimore degli abitanti dei Sassi arredate con i mobili e gli attrezzi autentici del periodo precedente allo sfollamento che ebbe inizio nel 1952.

I Sassi di Matera – foto di Alfredo Valente

Tale operazione fu resa necessaria dalla non più sostenibile situazione in cui versava la popolazione, afflitta ad esempio da una mortalità infantile quattro volte superiore alla media nazionale.

Curiosità : i timbri del pane a Matera

A Matera, quando abitavano ancora nei Sassi, le famiglie impastavano il pane in casa e poi lo cuocevano nei forni comuni. Il fornaio raccoglieva le forme da far cuocere e, per distinguerle, il pane di ogni famiglia veniva timbrato con particolari marchi.

I Sassi di Matera – i timbri del pane – foto di Alfredo Valente

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