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IRSINA (Matera) – Una cittá ricca di storia

by in4dcen8

Irsina è un comune della provincia di Matera con 4555 abitanti. E’ situata ad un’altitudine di 548 m s.l.m. in una posizione che domina la valle del Bradano, nell’estremo nord della provincia di Matera.

All’antica Vertina (sec. IV-III aC.) ricordata da Strabone, si sarebbe affiancata la medievale Irsum, situata sul monte Irsi, a 6 km dall’attuale abitato. La prima menzione risale al 988, quando fu distrutta dai Saraceni. Ricostruita, divenne nel sec. XI un caposaldo bizantino contro i Normanni. In seguito fu possesso di vari feudatari (Del Balzo, Grimaldi, Corleto) e dal sec. XV della Santa Sede.

Fino al 1895 si chiamò Montepeloso, toponimo legato, come l’attuale, al medievale Irsum (dal latino hirsutus, peloso).

Dopo l’unità d’Italia fu interessata dal fenomeno del brigantaggio.
Durante il ventennio fascista fu sede di confino per esponenti antifascisti.

Di grande suggestione sono le antiche mura di cinta che delimitano il centro storico, le torri di guardia, i palazzi gentilizi, le chiesette, i vicoletti e le porte di accesso ancora visibili.

Irsina è uno dei paesi più antichi della Basilicata, come testimoniano numerosi reperti archeologici risalenti ai periodi greco e romano.
Fu abitata dall’homo erectus, fu punto di riferimento per greci e romani, centro fortificato nel Medioevo. Per la sua posizione strategica vide l’avvicendarsi di Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi, che più volte la distrussero e la ricostruirono.

Si trova in un territorio che fu degli Enotri e poi dei Lucani. Numerosi reperti testimoniano che la collina è stata abitata sin da tempi antichissimi ma non ci sono fonti che consentono di datare la sua nascita.

Nel territorio irsinese è stato ritrovato un reperto (una selce rinvenuta fuori dalle mura cittadine) che testimonia la più antica presenza europea dell’homo erectus, del paleolitico inferiore.

L’antica grandezza durante il periodo greco-romano è testimoniata dai tanti reperti archeologici, vasi, monete magnogreche e romane, armi, suppellettili e cimeli vari ritrovati sia all’interno che all’esterno delle mura del centro abitato.

Il suo splendore fu favorito dalla vicinanza al fiume Bradano e alla via Herculea che da Venosa giungeva ad ovest fino a Potenza, ad est ad Eraclea (l’attuale Policoro).

Da visitare:

Museo civico Janora, nei locali dell’ex convento di San Francesco, ospita una collezione di circa 1600 oggetti, tra cui numerosi reperti archeologici., collezioni di monete e di costumi femminili del ‘700.

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